Dopo la nascita del figlio Orlando, Miriam Leone racconta le difficoltà di essere madre e attrice oggi, tra giudizi, lavoro sul set e una nuova organizzazione familiare.
Miriam Leone negli ultimi mesi ha scelto di raccontare con sincerità cosa significa oggi conciliare la vita privata con quella professionale. L’attrice ha condiviso riflessioni intime che parlano a molte madri, non solo a chi lavora nel mondo dello spettacolo. Dalla nascita del figlio Orlando, avvenuta nel dicembre 2023, la sua quotidianità è cambiata profondamente. Eppure, il ritorno sul set non è stato rimandato a lungo. Un equilibrio delicato, fatto di incastri, rinunce e sostegni fondamentali, che Miriam ha deciso di raccontare senza edulcorare le difficoltà.
Tra set, maternità e un tema ancora tabù
In questi primi due anni da mamma, Miriam Leone è tornata più volte davanti alla macchina da presa, prima con Amata e poi con Le cose non dette. In entrambe le produzioni interpreta donne che desiderano un figlio che però non arriva, un tema che sente vicino pur non avendolo vissuto in prima persona. Come ha spiegato in un’intervista a Vanity Fair, si tratta ancora di un argomento difficile da affrontare pubblicamente: “Per tante è una colpa. Fatichiamo a parlarne perché veniamo giudicate”.
Nel mondo dello spettacolo, l’attrice racconta di essersi sentita sì sostenuta, ma anche osservata con una certa severità. “Mi è pure stato detto: ‘Guarda che non sei l’unica che fa la mamma’”, ha rivelato. Una frase che riassume bene quanto la genitorialità, oggi, non sia più solo una questione privata, ma anche sociale, soprattutto per chi lavora sotto gli occhi di tutti.

La verità di Miriam Leone sulla vita da mamma e attrice
Il racconto si fa ancora più concreto quando Miriam Leone descrive la fatica quotidiana di conciliare il set con la vita familiare. Per lei è come essere “una contorsionista del Cirque du Soleil che cammina pure su un filo sospeso”, tra notti insonni, difficoltà a far addormentare il piccolo Orlando e sveglie all’alba per rispettare gli impegni lavorativi.
Fondamentale, in questo equilibrio precario, è stato il sostegno della famiglia. “Mia mamma ha preso un’aspettativa dal lavoro per essere qui a Roma mentre sono sul set dell’Uomo giusto di Sergio Rubini”, ha raccontato, ringraziandola apertamente. Anche i suoceri non hanno fatto mancare il loro aiuto, seguendola persino a Tangeri per l’intero periodo delle riprese.
Ma la notizia che emerge con più forza arriva nell’ultimo passaggio del suo racconto: il ruolo centrale del marito Paolo Carullo. Miriam Leone lo definisce senza esitazioni un “papà molto presente”, sottolineando quanto la condivisione reale dei compiti e delle responsabilità in casa sia stata decisiva.